di Irene Renni
Le ferite dell’anima lasciano cicatrici che cambiano la vita.
Il termine trauma, dal greco τραῦμα che significa “ferita” o “rottura”, viene utilizzato nell’ambito psicologico e psichiatrico, per indicare un particolare evento, o una serie di eventi che interrompono il consueto modo di vivere e di vedere il mondo del soggetto e che possono generare una serie di sintomi psicopatologici.
Per trauma psicologico si intende qualsiasi evento che una persona recepisce come estremamente stressante. Può trattarsi di una minaccia all’integrità fisica, propria o di altri, o all’identità psicologica. Questi eventi producono reazioni emotive e corporee importanti, che non sempre il cervello riesce ad elaborare.
Come descrive Massimo Ammanniti, “il trauma è una rottura dell’esperienza quotidiana e della memoria, un evento non rappresentabile nella nostra mente, la quale per natura ha bisogno di incasellare i fatti nell’universo dei significati umani. Questa ferita psicologica si presenta come stordimento ed amputazione delle emozioni e la sua concretezza perdura nel tempo, provocando sofferenze mentali destabilizzanti”.
Il trauma psicologico coincide quindi con un’interruzione dolorosa ed imprevedibile dello scorrere regolare degli eventi. Più la rottura è incomprensibile, più è distruttiva.
Se il trauma non viene elaborato, ricostruito e condiviso può tradursi in disagio, malessere, stress o meccanismi di difesa poco funzionali che adottiamo nella quotidianità. Un trauma dimenticato ad esempio lascia impronte profonde nel subconscio e nel corpo che influenzano la nostra capacità di gestire la nostra vita nelle sue diverse sfaccettature.
GUARIRE LE FERITE EMOTIVE
Ci sono cicatrici che ad ogni pretesto si riaprono e ricominciano a sanguinare.
È importante iniziare a riconoscere, guardare e toccare quelle cicatrici, nel qui e ora. Per superare un trauma psicologico non elaborato è spesso necessario un intervento specialistico.
Un percorso di psicoterapia può aiutare l’individuo ad aumentare la consapevolezza su di sé, ad entrare in contatto con le proprie emozioni e affrontare la sofferenza emotiva, ad elaborare le false credenze e le convinzioni limitanti, a rielaborare l’esperienza traumatica guardando al futuro.